ABISSO DELLE SPADE

Speleologia
Descrizione itinerario

L’abisso delle Spade rappresenta attualmente la terza grotta per profondità nel massiccio della Grigna Settentrionale e dell’intera regione Lombardia.
L’ingresso, costituito da un pozzo a cielo aperto, si apre a quota 2050 m s.l.m. a poche decine di metri dalla Via Ganda, il sentiero più frequentato dagli escursionisti che raggiungono la vetta percorrendo il versante settentrionale della montagna.
La cavità fu catastata nel 1973 dagli speleologi del Gruppo Grotte Milano CAI SEM nel corso di una campagna di topografia di tutti i fenomeni carsici superficiali dell’area ma discesa solo tre anni più tardi. Le esplorazioni si arrestarono alla profondità di 150 m circa a causa della presenza di un imponente deposito glacio-nivale che impediva la prosecuzione. Le grandi stalattiti di ghiaccio che incombevano minacciose nella zona del fondo diedero il nome al neonato abisso.
La cavità viene ripercorsa nell’agosto del 2011 da quattro speleologi polacchi nell’ambito del progetto InGrigna!. Una volta raggiunto il fondo possono constatare che la coltre di ghiaccio si è molto ridotta permettendo l’accesso a una importante prosecuzione. Nelle settimane successive viene disceso un pozzo di una cinquantina di metri e superato un ostico meandro (meandro di -200). Nell’uscita successiva la discesa prosegue attraverso un pozzo di una quarantina di metri cui segue una forra a salti che si approfondisce raggiungendo i -320 m di profondità.
L’anno successivo le esplorazioni riprendono percorrendo due vie che sfociano entrambe in un grande pozzo di 130 m (Pozzo della Bocciofila). Alla base, dopo un breve salto in frana si sviluppa un lungo e tortuoso meandro (meandro di -500) al termine del quale gli ambienti si fanno più complessi con diverse possibili prosecuzioni. Gli speleologi di InGrigna! si approfondiscono ulteriormente attraverso una successione di pozzi intervallati da tratti di meandro mai particolarmente comodi. Alla base di un pozzo di quaranta metri interessato da un notevole stillicidio (Crotto di Varenna) le morfologie cambiano presentando tratti marcatamente suborizontali. Purtroppo i passaggi diventano fangosi e troppo angusti e gli esploratori sono costretti a arrestarsi alla profondità di -768 m.
Nell’agosto del 2013 viene disceso un ramo parallelo che si diparte da una sala alla profondità di -500 m. La prosecuzione individuata, costituita da un meandro a salti, rappresenta la principale via in cui attualmente si concentrano le speranze di fare dell’abisso delle Spade un accesso privilegiato alle parti più profonde del sistema carsico. I rami a oltre 500 m di profondità della grotta infatti, sono sovrapposti ai rami terminali dell’abisso W le Donne che rappresentano le parti più remote del sistema finora raggiunte.
Autore: Antonio Premazzi – SPELEO CLUB CAI ERBA – Progetto InGrigna!

Si ringrazia Federazione Speleologica Lombarda per l’utilizzo a titolo gratuito dei dati catastali delle grotte citate nel testo

Note

Come spesso capita nell’area sommitale della Grigna settentrionale, l’ingresso dell’abisso delle Spade è costituito da un pozzo a cielo aperto di una trentina di metri di profondità (foto Luana Aimar– SPELEO CLUB CAI ERBA – Progetto InGrigna!)

Tracciato GPS

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